Tecnologia e impatto ambientale: la riflessione di Carlo Nardello e Giuseppe Marseglia
L’uso crescente degli strumenti digitali e dell’intelligenza artificiale sta sollevando interrogativi sempre più pressanti ed estesi su diversi ambiti: da quello tecnologico a quello socio-economico ed etico, passando inoltre per l’ambito ambientale.
Nello specifico di quest’ultimo, secondo Carlo Nardello, Vice Presidente di Comtel, e Giuseppe Marseglia, Consigliere Indipendente nel CdA, è importante considerare anche i temi di sostenibilità quando sono coinvolte le tecnologie digitali e l’IA.
Un caso emblematico in tal senso è quello di Elon Musk, che non consente più l’uso dei Bitcoin per acquistare veicoli Tesla a causa delle elevate emissioni causate dal mining della criptovaluta. A supporto di tale scelta, ad esempio, si pensi al fatto che l’industria ICT ha un’impronta di carbonio pari a 730 milioni di tonnellate di CO2-eq, avvicinandosi ai livelli di un settore notoriamente inquinante come quello dell’aviazione civile (800 milioni di tonnellate).
In aggiunta, con l’adozione di modelli come i large language models (llm) quali ChatGpt di OpenAI, Llama3 di Meta e Grok di xAI, il consumo di energia è aumentato drasticamente perché questi richiedono una notevole quantità di energia. Nonostante ciò, secondo il Boston Consulting Group, l’IA ha parallelamente il potenziale di ridurre del 5-10% le emissioni globali di gas serra grazie all’ottimizzazione dei cicli di produzione e della gestione energetica. Un esempio in tale direzione deriva da Alia Multiutility Toscana che ha sviluppato Genius 5.0, un cassonetto intelligente che riduce i costi e l’inquinamento grazie all’ottimizzazione della raccolta rifiuti.
La sfida è dunque oggi cercare di ridurre l’impatto energetico dei modelli di IA: un obiettivo raggiungibile, come dimostrato anche da studi recenti che hanno evidenziato come i modelli più piccoli, con meno dati di addestramento, possano superare le prestazioni di quelli più grandi grazie a tecniche intelligenti di training e distillazione.
In questo, l’Italia ha potenziale per fornire il proprio contributo: non a caso, citando un esempio su tutti, il Premio Nazionale per l’Innovazione 2023 è stato assegnato alla startup Focoos AI, spinoff del Politecnico di Torino specializzata in IA a basso consumo. Una dimostrazione di come il futuro dell’IA passi anche dal nostro Paese.